Il Centro Studi Materiali e Tecniche ha partecipato al convegno che riunisce da tutto il mondo, a cadenza biennale, i maggiori esperti nel campo della neve e delle valanghe.
Con questa trasferta in Oregon, presso il centro congressi Riverhouse on the Deschutes, a Bend, Davide Rogora del CSMT ha illustrato nel corso di una settimana di intensi lavori i risultati di una ricerca originale. In collaborazione con la Scuola Centrale di SciAlpinismo, Davide e Gianni Perelli Ercolini (autori dello studio), si sono dedicati all’analisi delle conseguenze della scelta del punto di inizio scavo nell’autosoccorso in valanga.
In sintesi, un’indagine sperimentale che mette a confronto due tesi: quella adottata nei manuali tecnici predisposti dalla CNSASA (i.e. iniziare in prossimità della sonda che ha localizzato il soggetto sepolto dalla neve) vs una variante diffusa da altre fonti (i.e. iniziare ad una distanza -dalla sonda- crescente in funzione della profondità di seppellimento del soggetto da estricare). I risultati esposti hanno suscitato notevole interesse fra gli addetti e una successiva presentazione è stata fornita, su invito, anche in occasione dei lavori della Commissione Soccorso in Valanga di CISA/IKAR riunita a Dobbiaco per l’annuale convegno.
Dalle evidenze raccolte si può confermare che attenersi al protocollo di scavo indicato nei manuali tecnici del CAI consente di massimizzare le probabilità di sopravvivenza per il soggetto sepolto dalla valanga.
Dettagli e risultati dello studio si possono trovare nell’articolo messo agli atti del convegno, raggiungibile sulla preziosa piattaforma della Montana State University che raccoglie l’intero archivio degli articoli ISSW, qui:
Per agevolare una maggior diffusione dei contenuti, la versione in lingua italiana del medesimo articolo è disponibile nell’archivio del CSMT, qui:http://www.caimateriali.org/images/pdf/ISSW2023_paper_276-ITA.pdf